LAVORI

Michele Guido

2021

Conseguente evoluzione

Piantare un seme è l’atto attraverso cui si fa esistere il futuro. Il seme, la pianta, il frutto: questa è la forma della relazione che possiamo chiamare progetto. Ogni progetto si fonda su questa cura, su questa costruzione paziente e fiduciosa, sull’attesa di un nuovo che si prepara.

Le immagini che i cacciatori arcaici hanno tracciato nelle grotte di tutto il mondo, ci parlano di una consapevolezza profonda che questi nostri antenati avevano del fatto che gli animali che uccidevano per nutrirsi, dovessero rigenerarsi. Queste immagini erano semi attraverso i quali gli animali sarebbero tornati a esistere e loro a cacciarli e a nutrirsene ancora una volta. Da molto tempo non siamo più né cacciatori, né raccoglitori. Abbiamo appreso a non essere innocenti predatori, perché abbiamo iniziato a riconoscere che le nostre azioni hanno delle conseguenze.

Abbiamo già conquistato la posizione eretta, milioni di anni fa. La celebre icona della Marcia del Progresso, con un primate e l’Homo Sapiens agli estremi di un’ipotetica scala evolutiva, celebra una conquista troppo lontana e descrive una soglia su cui non siamo più. Proviamo a immaginare un seguito, un’ulteriore possibilità evolutiva in cui l’uomo, come una pianta, possa crescere da un seme e dare frutti. Immaginiamo che qualcun altro li possa cogliere. Costruiamo una relazione con ciò che ancora non c’è.

In questa immagine vi invito a guardare attraverso un colore che non ci sarà più, il rosa di coralli che stanno diventando bianchi e che la Pantone ha imbarcato in una sorta di Arca cromatica. Questo colore mette in allarme la nostra storia, dicendoci che ricostruire le nostre relazioni in modo nuovo non è un’opzione.

Un altro filtro si sovrappone sull’immagine, iscrivendo la crescita del seme di lenticchia nella sequenza numerica di Fibonacci, che a partire dalla moltiplicazione cellulare, è applicabile a tutti i processi di formazione degli esseri viventi, mostrandoci la misteriosa armonia che lega insieme tutte le cose.

Michele Guido (Aradeo, LE – 1976) nel 1997 si trasferisce a Milano e si diploma a Brera; nel 2003 frequenta il master in Landscape Design e, durante gli studi, nel 1999 viene selezionato per la residenza/studio presso il Centro T.A.M. con Eliseo Mattiacci. Dal 2001 al 2007 ha uno studio presso Casa degli Artisti a Milano, dove organizza con J. de Sanna e H. Nagasawa: “Discussione Aperta: il Concetto di MA”, che nel mondo orientale indica un passaggio, un intervallo di spazio-tempo. Questi elementi incidono in modo decisivo sulla genesi del suo lavoro; da qui deriva la sezione degli elementi vegetali, la stratificazione del disegno per ricavare l’elemento modulare che appartiene all’impianto genetico delle piante. Prende parte a diverse collettive in spazi istituzionali: Museo della Ceramica, Savona (2020); Parco Arte Vivente, Torino (2019); Fondazione Merz, Torino (2017); Museo Camusac, Cassino (2016); Biennale del disegno FAR, Rimini (2014); Lia Rumma Gallery, Napoli (2013); Accademia di San Luca, Roma (2009); Museo Civico Savigliano, Cuneo (2005); Museo della Permanente, Milano (1999,2001,2011). Espone i progetti personali a: Palazzo Oneto, Palermo per Manifesta12 collateral, (2018); Palazzo Borromeo, Milano (2018); ZonaMacoSur, Città del Messico (2017); Museo Carlo Zauli e Museo MIC Faenza (2014); inizia a collaborare con la Galleria Z2O Sara Zanin di Roma e presenta la prima personale nel 2009, poi nel 2013 e nel 2015 la bi-personale con Hidetoshi Nagasawa; dal 2013 è rappresentato anche dalla Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli. Tra premi più significativi: Anna Morettini Prize; Premio Rotary Brera Christian Marinotti; Premio per la Scultura, Fondazione Arnaldo Pomodoro. La residenza Grand tour en Italie a Palermo è del 2018; Umana Natura con H. Nagasawa del 2012, Made in Filandia del 2011 e da febbraio 2020 è in residenza nella Casa degli Artisti di Milano. I suoi lavori sono stati acquisiti dal Museo del ‘900 di Milano, dalla Fondazione Plart di Napoli, dalla Fondazione Biscozzi-Rimbaud a Lecce, ecc.